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Il volume ricostruisce le vicende biografiche e la formazione artistica di Giovanni Andrea Generoli, detto il Sabinese, un pittore che, nella prima metà del XVII secolo, sfugge agli schemi in atto nella letteratura coeva, proponendo di verificare la consistenza di tali paradigmi, nell'intento di mettere in luce una voce originale del Seicento romano: originale anche per il fatto di portare avanti il suo naturalismo classicizzato negli anni in cui il papato di Urbano VIII (1623-1644) avrebbe favorito l'affermazione del barocco, che divenne in poco tempo lo stile egemone. Il suo catalogo, tra ritratti, immagini sacre e disegni, conta a oggi poco più di dieci opere, ma le sue frequentazioni lasciano ipotizzare che la sua attività fosse di gran lunga più consistente. L'idea è proprio quella di continuare a lavorare sul Sabinese, perché la speranza è che, da questa monografia, la conoscenza di questo artista si diffonda e che nuove opere emergano.